Celebriamo il carnevale con una vera e propria festa in
stile FOLK con la straordinaria partecipazione della scuola di musica e
danza di Tarantella Montemaranese e le maschere e i ballerini di
rappresentanza di tutti i carnevali dell' Irpinia, a Villa Taticchi, Ponte Pattoli,Perugia (Strada della Fratticiola 2). La serata sarà
preceduta dallo stage di ballo di Tarantella Montemaranese: ore 18 ritrovo e registrazione partecipanti, ore 18.30 inizio stage di ballo, a
seguire la cena con piatti tipici dell'Irpinia e poi la festa danzante.
Prezzi: cena e concerto € 25,00. Stage cena e concerto € 35,00. Solo
ingresso allo stage € 20. Solo ingresso dopo le 22.30 con consumazione €
10. Per info e prenotazioni telefonare al 075694503.
Per lo stage info al 3476058431 (Luca).
Villa Taticchi: Strada della Fratticiola 2, Ponte Pattoli di Perugia (subito dopo il Pattol Club).
Menu:
Frittura di verdure
Sgonfietti
Pizza di scarole e olive
Arancini
Calzoncini con ricotta
Patate intere sotto la brace
Maccheronara al sugo
Minestra maritata
Polpette di carne al sugo
Strufolata di carnevale
Acqua e vino
Per il dopo cena, gradito il costume di carnevale; sarà premiata la maschera più originale e in tema con la serata.
Sito internet della Scuola di Tarantelle di Montemarano
Video la tarantella di Montemarano al Cip di Roma- 30 1 2016
Origini:
La montemaranese è una tarantella processionaria che viene ballata durante il carnevale
da tutti gli abitanti del paese, al seguito di piccole scatenate
orchestre di clarinetti, flauti, fisarmoniche e tamburi a cornice, che
percorrono ripetutamente il corso di Montemarano (Av), curiosamente a forma
di Y. Il ritmo di questa danza nel corso della sfilata diviene sempre
più sostenuto fino al delirio. Nel carnevale di Montemarano è possibile
infatti notare espressioni di estasi collettiva, soprattutto quando il tempo del ballo sta per scadere e la sera segna la chiusura della grande festa.
In tale occasione diversi gruppi di danza si organizzano per sfilare
in una sorta di competizione sancita, il sabato di carnevale, dal lancio
di un guanto di sfida. Ogni gruppo è coordinato dal proprio caporabballo, il personaggio più rappresentativo di tutta la manifestazione, un pulcinella
che con il suo caratteristico costume bianco e rosso, l'alto cappello,
il bastone simbolo di autorità, dispensa ordini ai figuranti, fa spazio
tra la folla, distribuisce confetti al pubblico. Alcuni gruppi sfilano
con alla testa un carro allegorico.
L'origine pagana del carnevale montemaranese fu ripresa e divulgata nel XVII secolo dal poeta e scrittore napoletano, Giambattista Basile,
che fu signore e governatore di Montemarano. Varie sono le teorie
concernenti il manifestarsi della musica e del ballo legati alla festa.
La più avvalorata vuole che un gruppo di Bulgari nel contesto
dell'avvicendarsi delle tante dominazioni straniere (Goti, Visigoti, Longobardi, ecc.) abbia portato le prime note poi rielaborate dai Montemaranesi.
Il carnevale ha inizio con la ricorrenza di Sant'Antonio Abate, il 17 gennaio (a Santantuono maschere e suoni) ed ha termine la domenica successiva alle Ceneri, dopo un festeggiamento di tre giorni, con Carnevale morto, allorquando, avvenuto il commiato funebre-ironico da Carnevale e la lettura del suo grottesco testamento, ci si lancia in un'ultima danza sfrenata fino alla rottura, a tarda notte, della Pignata,
dalla quale fuoriescono biscotti e dolciumi, che simbolicamente
rappresentano un buon auspicio per la primavera che si approssima.
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