Cambio modulo per il corso stabile di danze del Sud Italia a Perugia.
Da Mercoledì 11 maggio 2022 con la Tammurriata (Campania).
Mariangela vi accompagnerà in questa danza magica.
Possibilità di effettuare la lezione singola di prova al costo di 12euro.
Per il mensile:
SCONTO STUDENTI UNIVERSITARI
ABBIGLIAMENTO COMODO E SCARPE BASSE
Tessera Arci obbligatoria
Possibilità di saldare il mese (4 lezioni) al costo di 40€ (studenti di ogni ordine e grado 25€)
Info line: 3476058431
Facebook: Tarantarci Perugia
Dove: Circolo Arci S.Erminio,Via Eugubina 48/0 Perugia (nostra sede operativa).
Quando: ogni mercoledì dalle 20 alle 21.30 su turno unico
Il corso sarà a numero chiuso e prenotazione obbligatoria; verrà effettuato nel rispetto delle norme AntiCovid-19 vigenti.
Prenotazione obbligatoria 3476058431 mail tarantarci.perugia@gmail.com
TAMMURRIATA
La
tammurriata è una danza tradizionale della Campania che prende il nome
dal ritmo rigidamente binario marcato dal tipico tamburo, detto
tammorra.
Si balla esclusivamente in coppia (mista e non) ed è
caratterizzata dall’uso delle castagnette che, oltre a fornire il ritmo
base, obbliga ad una particolare cinetica di mani, braccia e busto.
Le
origini della tammurriata vanno ricondotte almeno al V secolo a.C.,
periodo in cui gli antichi greci giunsero in Italia e crearono delle
colonie in tutto il Meridione.
Il canto degli antichi greci,
eseguito col tamburo, mise immediatamente le radici nell’entroterra
campano, anch’esso strettamente legato al mondo agricolo e al culto
delle divinità che proteggevano le messi e il raccolto.
La
tammurriata va allora considerata il frutto dell’incontro di diverse
culture contadine del Mediterraneo, e Napoli il luogo principale
d’attrazione di queste molteplici correnti culturali.
Di generazione
in generazione, il sapere contadino si tramandava secondo i canoni della
trasmissione orale di padre in figlio ed era legata ai rituali
collettivi come i raccolti nei campi, il passaggio delle stagioni, la
vendemmia, le feste religiose.
Solo questi momenti di vita contadina
potevano determinare la funzione, l’occasione e la dimensione del
rituale, necessarie per la materializzazione di questa forma espressiva.
I
canti dei contadini, il loro lavoro, le loro paure, i loro amori
appartengono a una storia mai scritta, mai ricordata, che trova un filo
di vita nei racconti e nei ricordi dei vecchi.
Nei tempi moderni, con
l’industrializzazione, la cultura e le tradizioni contadine sono
rimaste legate solo ai luoghi di culto, oppure alle province, la cui
economia era diffusamente basata sull’agricoltura.
La
tammurriata, anche se di matrice pagana legata ai culti di fertilità
della terra, è diventata tuttavia una fortissima espressione di fede
cristiana, meglio conosciuta in Campania come “devozione”, rivolta quasi
esclusivamente alla Vergine Maria, ma spesso anche ad alcuni santi,
come ad esempio San Michele o Sant’Antonio Abate. Si potrebbe pensare
che i contadini campani, una volta abbracciato il cristianesimo,
adattarono le antiche usanze, con cui adoravano le divinità protettrici
dei raccolti, ai simboli e alle icone della nuova religione.
L’aspetto
veramente straordinario di questo “riadattamento paradigmatico” è che
la sorgente mitologica del sapere contadino non si è mai prosciugata,
ma, come un fiume carsico, ora emerge in superficie in modo evidente,
ora scompare alla vista, segnalando la sua presenza solo con un sottile
gorgoglìo sotterraneo.
CONTENUTI DEL LABORATORIO
acquisizione delle tecniche base della tammurriata
studio della gestualità
studio delle “castagnette”
nozioni di base per l’inquadramento della danza nel loro contesto storico-antropologico
L’Insegnante
L’insegnante Mariangela Berazzi
Lavora come CantOra attrice, cantante e musicista
Napoletana,
vive in Umbria. Ha studiato Letteratura, Storia del Teatro,
Antropologia Culturale, Antropologia Teatrale. E’ appassionata di
Psicologia.
Ha appreso il mestiere di ATTORE presso il C.U.T.
(Centro Universitario Teatrale) di Perugia studiando con nomi del teatro
internazionale: Enzo Moscato, Alfonso Santagata, Nikolaj Karpov,
Francis Pardeilhan, Gré Koerse, Anna Maria Giromella, Ascanio Celestini,
Sabine Van Der Steur, Danilo Nigrelli, Giampiero Frondini, Giovanni
Pampiglione, Roberto Ruggeri, Sergio Ragni. Ha partecipato a diverse
sessioni del Teatro Eurasiano lavorando con Eugenio Barba, Nando
Taviani, Franco Ruffini, Mirella Schino, Julia Varley, Frans Winther,
Iben Nagel Rasmussen.
Ha studiato CANTO E RICERCA VOCALE con i maestri Bruno De
Franceschi,
Chiung Wen Chang, Germana Giannini ed Imke Mc
Urtrie.
Contemporaneamente ha studiato i TAMBURI, il CANTO, le DANZE POPOLARI
del Sud Italia attraverso osservazione diretta delle tradizioni. Dal
2009
mi dedico al loro insegnamento. Ad agosto 2015 ha partecipato a
TAMBURELLANDO, stage di tecniche su TAMBURI A CORNICE organizzato
dall’Umbria Folk Festival e da allora studia con il maestro Arnaldo
Vacca.
Come EDUCATRICE e FORMATRICE si occupa dell’insegnamento di
tecniche teatrali, movimento creativo ed espressivo e tecniche vocali a
persone di ogni età con particolare attenzione al disagio mentale,
fisico o sociale. Ha lavorato anche ai progetti “La parrucca di Mozart”
2009 e “Rossini” 2010, (stages musicali estivi per giovanissimi
musicisti ed attori) di Lorenzo “Jovanotti” Cherubini, con regia di
Bruno De Franceschi.
Come CANTANTE, MUSICISTA e DANZATRICE ha
collaborato e collabora con diverse formazioni: Mamma li Turchi (che ha
diviso il palco con Ambrogio Sparagna, Bobo Rondelli, Arnaldo Vacca),
Little Swing, Dal Vecchio al Nuovo Mondo, Storie di Vento.
Vanta esibizioni in Festival di musica e teatro a livello nazionale ed internazionale
Attualmente lavora con Teatro Proskenion (Calabria), Ritmi-Associazione di promozione sociale, Liberarte Orvieto (Umbria).