Programma:
ore 15-18
Laboratorio di saltarello amatriciano o dell'alta valle del Velino
a cura di Alessandro Calabrese
Ballo di coppia, uomo/donna. La caratteristica principale che
differenzia il Saltarello (Sardarella è il nome dialettale) dagli altri
balli popolari, è la postura del corpo, rigida e ferma sul tronco tranne
la figura finale chiamata “girata o struscio” la coppia compie due o
tre giri ma senza girare sul proprio asse di ballo.
Le prime tre
figure del ballo sono il “il passo d'invito” segue il “passo base” che è
una sorta di pedalata al contrario, e lo “spuntapiè”, che precede la
“girata”, un solo piede avanza ritmicamente mentre l'altro rimane sul
posto alternano le battute. Nelle prime tre figure vige
l'alternanza dei piedi a terra e in aria con simultanea frequenza
ritmica scandita dalla “Ciaramella Amatriciana” o dall'Organetto
diatonico a due bassi, entrambi gli strumenti sono sempre accompagnati
dal tipico“Tamburrello”, tamburo a cornice con sonaglie dal diametro
medio di 30/35 cm. Oggi come nel tempo passato, il Saltarello accompagna
qualsivoglia evento, che sia una festa privata di famiglia o la festa
del paese. Lo schema di ballo è rappresentato da coppie che si
alternano, una alla volta all'interno di un cerchio di persone, è una
danza di corteggiamento, spesso durante il ballo avviene “la cacciata”,
una donna oppure un uomo entrando all'interno della coppia fa uscire
l'uno o l'altra, proseguendo il ballo riprendendolo dall'inizio, finchè
non si arriva alla “girata” è possibile che questo tipo di scambio
avvenga, per lo più a titolo di sfida tra i danzatori/ci, sfida
rivaleggiante, di corte, o più spesso scherzosa ma anche in presenza di
una coppia donna/donna in modo da ristabilire la “regola”. Se suonata
con l'Organetto la coppia può anche tenersi con ambedue le mani tenendo
le braccia larghe, se suonata con la Ciaramella non è corretto il
contatto fisico. La Ciaramella è uno strumento molto più antico
dell'organetto e nei tempi passati non era di consentito il contatto fra
i danzatori.
ore 15-18
Laboratorio di tamburello amatriciano
a cura di Franco Moriconi
Il tamburello tipico amatriciano, viene suonato solo come accompagnamento, per l'organetto e la ciaramella amatriciana.
Ha un diametro di circa 35cm circa comprese le sonaglie.
La tecnica di suono prevede un movimento di doppia battuta con 4 dita
escluso il pollice il quale fa la battuta singola. La mano rimane rigida
ed inarcata, tramite il polso compie una
rotazione sufficiente ad alternare le due parti che vengono a contatto con la pelle del tamburo. Il tempo seguito è un 6/8.
I laboratori sono a numero chiuso e necessitano solo di iscrizione preventiva e di un contributo di 10 €.
ore 18 - Street folk nel centro storico di Spello
ore 21,30
Festa popolare con balli e canti dell'Umbria, Lazio e Marche
Spettacolo strutturato come riproposizione di una festa del passato, i
musicisti si alterneranno sul “palco aperto” ricreando le atmosfere di
un tempo invitando il pubblico al ballo.
Interventi musicali di:
Goffredo Degli Esposti, Pierluigi Serrapede, (Umbria)
Alessandro Calabrese, Franco Moriconi, Luigi Quintiliani (Lazio)
Lu Trainanà: Danilo Campetelli, Giovanni Cofani, Walter Bianchini, (Marche)
Mantice: Tiziana Spini, Marco Delfino, Leonardo Casale, Massimo Lella, Angelo Giuliani "Cignale", (Lazio)
Raffaele Inserra, Catello Gargiulo. (Campania)
Ingresso libero
Direzione artistica: Marco Delfino
Associazione Mantice
Marco Delfino 3392327810
www.mantice.net
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